Scritti autobiografici

Sul catalogo della colletiva alla galleria Novecento per la mostra “Rendez-Vous”  maggio 1998 (opera: Cuore A12-5 1997/98)

 

Scritto inserito da Carlo

AMORE

“Amor omnibus idem” (l’amore è lo stesso per tutti – Virgilio)

Qui bisogna ricorrere al fisico. L’immaginazione ha ricamato la stoffa offerta dalla natura.

Vuoi avere un’idea dell’amore? Guarda i passeri del tuo giardino, osserva i colombi; contempla il toro che portano alla tua giovenca; esamina quel superbo cavallo che due famigli conducono alla cavalla che lo aspetta tranquilla, e solleva la coda per riceverlo: guarda come i suoi occhi scintillano, ascoltane i nitriti, osserva quei salti, quegli scambietti, le orecchie che fremono, la bocca che si apre con piccoli tremiti, le narici che si dilatano, il soffio caldo che ne esce, la criniera che si drizza e agita al vento, il movimento imperioso con cui si lancia sull’oggetto che la natura gli ha destinato. Ma non essere geloso, e pensa ai vantaggi della specie umana: essi compensano in amore tutti i doni che la natura ha elargito agli animali, forza, bellezza, leggerezza, rapidità.

Ci sono anche animali che non conoscono il piacere. I pesci sono privati di questa dolcezza: la femmina depone sul fondo milioni di uova; il maschio che le trova passa su di loro e le feconda con il proprio seme, senza preoccuparsi della femmina cui appartengono.

La maggior parte degli animali che si accoppiano provano piacere con un solo senso, e non appena soddisfatto questo appetito, tutto finisce. Nessun animale all’infuori dell’uomo conosce gli amplessi cui tutto il corpo è sensibile; le labbra soprattutto gustano una voluttà che niente stanca.

Questi piaceri appartengono soltanto alla nostra specie; infine, l’uomo può abbandonarsi all’amore in ogni tempo mentre gli animali hanno un tempo determinato. Se riflettiamo su questi privilegi, potremo dire con il conte Rochester – L’amore, in un paese di atei, farebbe adorare la divinità -.

Poiché gli uomini hanno ricevuto il dono di perfezionare tutto ciò che la natura ha concesso loro, hanno perfezionato anche l’amore. La pulizia, la cura di se stessi, rendendo la pelle più delicata, aumenta i piaceri del tatto, e la cura della propria salute rende gli organi della voluttà più sensibili.

Tutti gli altri sentimenti entrano poi nell’amore come metalli che si amalgamino con loro: l’amicizia, la stima vengono in suo aiuto; le doti del corpo e dello spirito formano nuove catene.

Ecco quello che hai al di sopra degli altri animali. Ma se tu gusti tanti piaceri che essi ignorano, quanti dolori, anche, di cui le bestie non hanno neppure l’idea.

                                                                                                                                           VOLTAIRE(Dizionario Filosofico)