Scritti autobiografici

Giancarlo Veneri è nato il 20 dicembre 1943 alle ore 9,30.

Ecco come la mamma, sig.ra Ernesta Festa, ebbe a raccontare il fatto.

Abitavamo in Valdonega in via Teano e la Clinica Pomini si trovava poco distante in via Quarto. Ero incinta, mio marito era a letto convalescente per un intervento di ulcera e i miei due figli erano in montagna con i nonni. Verso le nove sentii che ero pronta e mi incamminai verso via Quarto. Arrivata sulla scala esterna della clinica, improvvisamente, partorii un bimbo. Faceva molto freddo e poco dopo arrivarono due infermiere e mi portarono dentro. Ero agitatissima e si udivano lontano, verso la stazione, gli scoppi delle bombe.

Tutto andò per il meglio e dopo un po’ mi addormentai. Verso le cinque del pomeriggio mi svegliai e, stupita, mi ritrovai con due bimbi nel letto. C’era una confusione terribile e cercai di chiamare qualcuno. Arrivò una infermiera. Era molto concitata. In fretta mi disse che dopo di me era arrivata una ragazza. Con grande difficoltà aveva partorito ed era morta subito dopo per una serie di complicazioni.

Il suo bimbo appena nato era stato messo vicino a me nel mio letto.

Ero stremata, la storia mi aveva rattristato e poco dopo mi riaddormentai. Mi svegliai che ormai era buio e non si udivano più le bombe. Dopo molti tentativi riuscii a parlare con una infermiera e chiesi se poteva lasciarmi sola con il mio bambino e sistemare altrove l’altro. L’infermiera, imbarazzata ed agitatissima disse

che c’era stata una gran confusione, che continuava ad arrivare gente, che mancavano i letti, che c’era solo un dottore, che mancava tutto…..che insomma….. non si ricordava più qul’era il mio e quale della ragazza. Mi sentii morire. Poi cercai di calmarmi. Chiamai l’infermiera e stringendomi al petto uno dei due bimbi dissi:

”Questo è mio figlio”. Ero assolutamente sicura”.